Uomo d'affari con in mano un mazzo di banconote e TFR in busta paga
Si può erogare il TFR mensile in busta paga o no?

Spesso le aziende chiedono se sia possibile erogare il TFR  (Trattamento di Fine Rapporto)  in busta ogni mese. Questo consentirebbe ai datori di lavoro di non avere consistenti uscite monetarie alla fine del rapporto; al  lavoratore invece di percepire uno  stipendio più alto in ogni busta paga.

 

Cosa era previsto fino a giugno 2018 in materia di Tfr mensile in busta paga

In via sperimentale, nel periodo compreso tra il 1° marzo 2015 e il  30 giugno 2018, i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi quindi i pubblici dipendenti), occupati da almeno 6 mesi presso un’azienda, potevano chiedere al datore di lavoro che l’importo equivalente al TFR maturando fosse inserito mensilmente in busta paga.

Questa misura denominata  QUIR (Quota integrativa della retribuzione) consentiva al dipendente di richiedere il TFR maturato in busta paga ogni mese, ma calcolato con tassazione ordinaria anziché separata come di norma.

Questa misura oggi non c’è più. 😏😏

 

Cosa dice oggi la legge sul TFR

L’art. 2120 c.c. stabilisce che il TFR deve essere determinato e corrisposto alla cessazione del rapporto di lavoro.
Pare quindi che il TFR mensile in busta paga non sia possibile.

Il TFR è una forma di retribuzione differita ed ha una specifica  finalità previdenziale: la somma accantonata consente di  sostenere economicamente il lavoratore che si trovasse senza reddito alla cessazione del rapporto.

Il Codice civile dice anche che l’anticipo del TFR può essere richiesto una sola volta dal lavoratore che abbia almeno 8 anni di servizio presso quell’azienda chiedendo non oltre il 70% del Tfr maturato e solo per certe motivazioni (ad esempio spese sanitarie per terapie e interventi straordinari,  acquisto della prima casa per sé o per i figli).

La stessa norma, però, lascia espressamente spazio ad accordi che vadano a favore del lavoratore, quindi stabilisce che al di là di questi casi specifici, il lavoratore può comunque fare richiesta all’azienda e, se questa è d’accordo, si può procedere con l’erogazione.

Sembra quindi possibile un accordo privato che dispone la liquidazione mensile del TFR ?? 🙄🙄

 

Rischi per l’erogazione mensile

Attenzione!😮

Il TFR mensile in busta paga non è possibile. Si può però anticipare il TFR in determinate e sporadiche occasioni è diverso dall’ anticiparlo tutti i mesi in busta paga.

Lo scopo del TFR, come già detto,  è assicurare al lavoratore  una copertura economica nel momento in cui, a causa della cessazione del rapporto di lavoro, si trovi a non percepire più la retribuzione.

Erogandolo ogni mese, perde completamente la sua funzione di retribuzione differita e quindi, in caso di verifica ispettiva, quella quota erogata mensilmente come “anticipo TFR”, in realtà potrebbe essere considerata come vera e propria retribuzione ordinaria, con conseguente assoggettamento contributivo e imposizione fiscale ordinaria e ricalcolo complessivo del TFR maturato.

Da quanto detto si evince la natura elusiva e illegittima della liquidazione mensile in busta paga del TFR 😐

È bene ricordare che la giurisprudenza si è già espressa in materia, prevedendo che “non è valida la pattuizione, individuale o collettiva, che disponga l’anticipazione mese per mese del trattamento di fine rapporto nella retribuzione corrente”.

 

Suggerimenti su come operare

Si suggerisce quindi di non erogare mensilmente il TFR ma piuttosto prevedere degli anticipi occasionali, distribuiti in modo equo in caso di più dipendenti.

E’ consigliabile consultare il proprio Consulente del Lavoro sulla periodicità e opportunità degli anticipi; il professionista di riferimento esaminerà anche cosa prevede il CCNL di riferimento sullo specifico rapporto di lavoro.

Consulta se vuoi gli altri articoli in tema di busta paga e contratti di lavoro.

Puoi inoltre consultare i servizi offerti dal mio studio e contattarmi qui.

A prestissimo! 😉😉

 

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