Orario minimo settimanale nel lavoro part time

persone in riunione di lavoro

Qual è l’orario minimo settimanale nel lavoro part time?

Il rapporto part time è un contratto di lavoro subordinato in cui l’orario di lavoro è inferiore rispetto a quello richiesto nel tempo pieno.

Questo contratto è disciplinato dal decreto legislativo n. 81 del 2015, integrato dalle disposizioni dei singoli Contratti Collettivi Nazionali (CCNL).

Spesso i datori di lavoro si chiedono se esiste un orario di lavoro minimo settimanale, sotto il quale è vietato scendere.

Esiste un limite minimo di legge per l’orario part-time?

Precisiamo che la legge non prevede un orario minimo settimanale per i dipendenti part time.

Il decreto legislativo n. 81/2015 dispone infatti che il «contratto di lavoro a tempo parziale è stipulato in forma scritta ai fini prova» (comma 1) e, in esso, è «contenuta puntuale indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno» (comma 2).

E’ quindi data primaria importanza all’orario di lavoro definito nel contratto individuale, stipulato tra azienda e lavoratore.

Eventuali previsioni, in materia di orario minimo per i rapporti a tempo parziale, possono essere previste dai singoli contratti collettivi.

Un esempio è il CCNL  Commercio e terziario – Confcommercio il quale all’art. 82 afferma che la prestazione individuale part time sarà «fissata fra datore di lavoro e lavoratore in misura non inferiore» ai seguenti limiti, distinti in base alla dimensione occupazionale dell’azienda.

Per le realtà che occupano complessivamente fino a 30 dipendenti, il part-time non potrà scendere al di sotto di:

  • 16 ore nel caso di orario ridotto rispetto al normale orario settimanale;
  • 64 ore nel caso di orario ridotto rispetto al normale orario mensile;
  • 532 ore nel caso di orario ridotto rispetto al normale orario annuale.

Nelle aziende che occupano complessivamente più di 30 dipendenti, le soglie minime passano a:

  • 18 ore nel caso di orario ridotto rispetto al normale orario settimanale;
  • 72 ore nel caso di orario ridotto rispetto al normale orario mensile;
  • 600 ore nel caso di orario ridotto rispetto al normale orario annuale.

Su quale orario devono essere calcolati i contributi?

Per quanto riguarda il calcolo dei contributi nel contratto part time l’INPS ha affrontato la questione nel Messaggio n. 5143 del 2005 specificando che:

i contributi previdenziali e assistenziali devono essere calcolati tenendo conto dell’orario pattuito tra le parti nel contratto di lavoro a tempo parziale, anche se inferiore a quello minimo definito dal CCNL di riferimento.

Cosa rischia il datore di lavoro?

Qualora il datore di lavoro non rispetti il minimo di ore settimanali previsto dal CCNL di appartenenza, potrebbe vedersi avanzare dal lavoratore la richiesta di adeguarsi a tale limite.

Quest’ultimo potrebbe:

  • inviare una richiesta scritta al datore di lavoro;
  • rivolgersi a un sindacalista o a un legale affinché prendano contatto con il datore di lavoro, invitandolo ad adeguare l’orario settimanale;
  • rivolgersi all’Ispettorato del lavoro o promuovere una causa in tribunale.

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